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Gastronomia, Cultura e Tempo Libero

Ricette per l’infanzia. Merende e cibi per bambine e bambini
Sapevi che Chikù, ristorante e spazio culturale a Scampia, è specializzato in cucina e ricette per l’infanzia? Con una naturopata esperta, nell’ambito delle attività per i bambini e le bambine condotte da Chi rom e…chi no, abbiamo composto un opuscolo con ricette di merende e cibi per l’infanzia. Insieme alla naturopata abbiamo dato vita a percorsi nutrizionali validi e appetitosi. Abbiamo ragionato sulla realizzazione di un ricettario e di menu completi per l’infanzia che potessero andare incontro all’esigenza di un’alimentazione sana e genuina. Lo abbiamo fatto con l’idea di dare una piccola risposta al contrasto all’obesità infantile, alle malattie cardiovascolari e al disagio sociale. ALCUNE DELLE NOSTRE RICETTE PER L’INFANZIA Tra le nostre ricette: torta al limone all’acqua, snack ai cereali, biscotti d’avena, ma anche piatti di stagione, spremute di arancia, frullati di frutta e centrifugati. Questa volta vogliamo presentarvi le Palline di mandorle e mele. PALLINE MANDORLE E MELE Sbucciare 3 mele grandi, tagliarle a pezzetti e cuocerle in un pentolino con un poco di acqua, quel tanto che le fa ammorbidire senza farle attaccare. Frullare, aggiungere un pizzico di sale fino. Aggiungere tanta farina di mandorle fino a ottenere un impasto da modellare in tante piccole palline. Fatele rotolare nei semi di sesamo e infornare a 160° per 10 minuti circa. Le proporzioni dovrebbero essere 3 mele per 500 gr di farina, ma dipende molto dalle mele. Consulta la ricetta delle nostre torte rustiche. L'articolo Ricette per l’infanzia. Merende e cibi per bambine e bambini proviene da Chikù.
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Dalla Mostra del cinema di Venezia a Scampia
MADDALENA STORNAIUOLO PRESENTA PER LA PRIMA VOLTA A SCAMPIA IL SUO CORTO “SUFFICIENTE” DI RITORNO DALLA 76 MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA Con grande gioia, sabato sera abbiamo proiettato da Chikù il corto di Maddalena Stornaiuolo “Sufficiente”, di ritorno dalla 76 Mostra del Cinema di Venezia. Il corto è stato proiettato nell’ambito della 3 giorni di Libera in Goal, una manifestazione sportiva e culturale contro la camorra. film di Maddalena Stornaiuolo SUL FILM DI MADDALENA STORNAIUOLO PRESENTATO A VENEZIA “Sufficiente” è la storia del figlio di un boss di Scampia che rifiuta lo stesso destino del padre. Anche Rosario Esposito La Rossa, marito di Maddalena, scrittore ed editore di Scampia, è stato artefice di questa speciale produzione in qualità di sceneggiatore. Il corto nasce col corso di produzione di Vodisca teatro e de La Scugnizzeria curato da Gianluca Arcopinto e Vincenzo Marra.  il corto è ispirato a un fatto di cronaca. Gaetano Russo, il protagonista, è interpretato dal giovanissimo Alessio Conte che studia alla scuola di recitazione della Scugnizzeria di Maddalena e Rosario.  Il protagonista è un figlio della faida di Scampia. Suo padre viene ucciso, decapito e poi bruciato. Nel frattempo Gaetano ha problemi a scuola. Viene bocciato ripetutamente e non riesce a prendere la licenza media. Ma non si perde d’animo perché non vuole seguire la stessa strada di suo padre. La scuola però è respingente nei suoi riguardi. > La scuola è un ospedale che cura i sani e respinge i malati > > Don Lorenzo Milani Da questo corto emerge anche una critica alla scuola che purtroppo non sempre ha gli strumenti per poter affrontare situazioni complesse. Nel corso della nostra esperienza di attivismo a Scampia, tra laboratori di teatro e pedagogia, ecologia e sensibilizzazione su varie tematiche, abbiamo avuto la fortuna di incontrare tantissime e tantissimi buoni insegnanti. Ma purtroppo, come ci mostra Maddalena nel suo film, non sempre è così. Siamo stati davvero felici di accogliere la proiezione del film da Chikù. Erano presenti Maddalena, Rosario, la famiglia di Antonio Landieri (vittima innocente di camorra a Scampia), e amiche e gli amici di Libera in goal e delle associazioni del quartiere. Il film è stato definito alla Mostra de cinema “una piccola gemma”. Possiamo senza dubbio confermare anche noi, che lo è davvero. Grazie a Maddalena e a Rosario per la loro sensibilità e per il loro grande talento. Conosci Chikù? Scopri di più! Clicca qui. L'articolo Dalla Mostra del cinema di Venezia a Scampia proviene da Chikù.
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Chikù, plastic free e Kilometro Zero
ATTIVITÀ PER L’INFANZIA, CATERING RISTORAZIONE SENZA PLASTICA Anche quest’anno Chikù è plastic free. Chikù, ristorante, catering e spazio culturale, rinnova il suo impegno nel rispetto dell’ambiente. Sin dagli inizi abbiamo sempre limitato l’uso della plastica monouso. Le attività per l’infanzia, così come le feste ed i catering di Chikù sono plastic free. Alla plastica monouso preferiamo piatti, bicchieri e stoviglie in plastica rigida, piuttosto che piatti in ceramica, bicchieri in vetro e stoviglie in metallo. CHIKÙ PER L’INFANZIA E PER L’ECOLOGIA Anche quest’anno attività per i bambini e le bambine sono all’insegna dell’ecologia. Lo scorso anno scolastico centinaia e centinaia di bambini e bambine hanno attraversato lo spazio di Chikù. Molte sono state le attività rivolte all’infanzia. Tra queste: laboratori pedagogici con le scuole, incontri sull’ecologia, sull’educazione alle differenze, teatro, laboratori di cucina per piccoli e piccole chef e i Pitturacconti (incontri di lettura, pittura e ludopedagogia). Ci prepariamo ad un nuovo anno altrettanto intenso. Abbiamo in programma numerose altre attività che vedranno la cucina per l’infanzia, l’educazione ad una sana alimentazione e il rispetto per l’ambiente ancora più protagonisti. I nostri laboratori sono spesso intervallati da gustose merende preparate dalle cuoche di Scampia con materie prime a Kilometro Zero, o Bio e nel rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici. PERCHÉ SCEGLIERE CHIKÙ? Scegliere Chikù per un evento significa fare una scelta etica e consapevole. Scegliere Chikù come spazio di crescita e di gioco per i bambini e le bambine significa educare sin dalla prima infanzia al rispetto per l’ambiente e ad una sana alimentazione, senza rinunciare al gusto. Consulta le nuove iniziative di quest’anno. Scrivici se vuoi organizzare un evento con noi: segreteria.lakumpania@gmail.com, oppure telefona al numero 3488842827 Scopri di più su Chikù. Clicca qui! L'articolo Chikù, plastic free e Kilometro Zero proviene da Chikù.
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Ghibaniza (Gibanica) Dolce e Salata
INGREDIENTI PER 12 PERSONE 10 uova 2 kg di farina 1 lievito di birra sale RIPIENO SALATO DELLA GHIBANIZA (GIBANICA) 200 g di feta 400 g di ricotta RIPIENO DOLCE DELLA GHIBANIZA (GIBANICA) 1 kg di mele 300 g di zucchero mezzo kg di noci 200 g di uva sultanina limoni cannella o zucchero a velo PREPARAZIONE Impastate la farina con acqua tiepida e un pizzico di sale e lasciate riposare l’impasto. Intanto sbucciate le mele e frullatele con lo zucchero. In un altro contenitore mescolate la ricotta con uva sultanina, lo zucchero, le uova e le noci tritate. A questo punto dividete la pasta in tre parti e tiratela sottile, in modo da averne a sufficienza per coprire tre volte la teglia che volete usare per la cottura. Imburrate la teglia, disponete il primo foglio di pasta e, a strati, metà dell’impasto di mele e metà di quello di ricotta e uva sultanina. Ripetete una seconda volta l’operazione, coprite con il terzo foglio di pasta e infine infornate per 50 minuti a 175°. Spolverate la ghibaniza (gibanica) con lo zucchero a velo. IL RACCONTO LA REGINA DEI MERCATI IL RACCONTO DI ELISABETTA, CUOCA DE LA KUMPANIA, REGINA DEI MERCATI E DELLA GIBANICA Elisabetta è la regina dei mercati. Una volta definito un menù e fatta la lista degli ingredienti, i suoi occhi neri esprimono senza indugio che ha già chiare le proporzioni e i posti in cui andare a fare la spesa. È la stessa silenziosa disinvoltura che sfoggia in cucina, indipendentemente dalla quantità di cibo da preparare e indipendentemente dalla cucina che abbiamo a disposizione. Cucina che spesso è male attrezzata, e che la rende un riferimento indiscusso per tutte le altre inducendola però spesso nella tentazione di fare tutto da sola. In alcuni momenti disperati e di gran ritardo, in cui l’isteria è il sentimento prevalente, questa sua capacità di prendere la situazione in mano si è rivelata fondamentale per la buona riuscita dei piatti e degli eventi. DEMOCRAZIA PARTECIPATA IN CUCINA In generale nel gruppo vigono principi di democrazia partecipata, talvolta imposti non senza fatica, considerato che si tratta di sole donne con una pluralità di punti di vista. Anche Elisabetta ha accettato di condividere con le altre le sue conquiste e la sua autonomia anche se questo ha comportato in certi casi una maggiore lentezza. LA MAPPA DEI MERCATI Nel tempo, sbagliando, sprecando, litigando, è uscita fuori la nostra mappa di mercati e supermercati, che assolvono a funzioni ben precise. Posti per la verdura e la frutta, posti economici e di media qualità in cui si trovano certi tipi di spezie, come la immancabile vegeta, formaggi e frutta secca che non tutti hanno. Poi ci sono posti più cari per la carne e la farina biologica. Ma anche posti di riserva quando all’ultimo minuto ci si rende conto che le uova, il latte o la pasta non sono sufficienti. LE NOSTRE INCURSIONI Impossibile restare indifferenti alle nostre rumorose incursioni, che suscitano sempre qualche reazione: dai grossisti che ci hanno donato intere cassette di frutta e ortaggi, anche dopo estenuanti contrattazioni, a madri spaventate che tirano a sé i propri figli sussurrando “le zingare!”. Salvo poi constatare la stranezza di un gruppo misto che le osserva con compassione e disappunto…. STORIA DI VITA Elisabetta è venuta in Italia quando aveva un anno e della sua terra di origine, la Macedonia, non ha praticamente nessun ricordo se non gli odori forti della cucina di sua madre, che mischiava la greca, la macedone, l’italiana e faceva tutto a mano per almeno dieci persone al giorno. Lei ha ereditato le virtù materne. Ma ha deciso, dimostrando un certo anticonformismo, di fare un solo figlio e di provare a inserirsi nel mondo del lavoro per necessità e per la volontà di non dipendere da nessuno. Con il suo vecchio potente forno, che occupa un posto d’onore nel patio della confortevole baracca rosa e che più volte è stato portato avanti e indietro per i catering grazie alle sue capacità di cottura più uniche che rare, Elisabetta crea meraviglie culinarie a ripetizione. LA GHIBANIZA (GIBANICA) La divisione dei compiti nel gruppo di lavoro, che all’inizio le sembrava quasi una costrizione, ha però risaltato gradualmente il talento di ciascuna, che Elisabetta in effetti non nega, sebbene nessun piatto sfugga al suo controllo finale. Ma c’è una cosa che sa fare solo lei: la ghibaniza (gibanica), dolce o salata, e quando stende con mani di fata quella sfoglia di pasta sottile come un velo, attorno al tavolino spesso traballante si crea sempre un pubblico ansioso di assaggiare. -------------------------------------------------------------------------------- Leggi la ricetta della mussaka. Clicca qui! L'articolo Ghibaniza (Gibanica) Dolce e Salata proviene da Chikù.
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Arista di Maiale
INGREDIENTI PER 6 PERSONE 1 Kg di arista di maiale circa 2 rametti di rosmarino fresco olio extravergine di oliva burro aglio sale e pepe 2 bicchieri di vino rosso un cucchiaio di farina mezza tazzina di brodo PREPARAZIONE Se l’arrosto d’arista non è già preparato, legarlo con dello spago da cucina, steccarlo con due rametti di rosmarino, preparare un misto di sale fino e pepe e massaggiare la carne facendo in modo che il sale e pepe si attacchino all’arista. Bucherellate con una forchetta l’arista e inseriteci piccoli spicchi di aglio. Versare un po’ d’olio in un tegame per arrosti di circa tre dita più grande del pezzo di carne, così da poterlo rigirare agevolmente. Fare rosolare la carne, rigirandola da tutti i lati. Appena su tutta la superficie si formerà una crosticina di colore scuro, che impedirà ai succhi di fuoriuscire, aggiungere la carota, precedentemente pulita e tagliata, sale e pepe. Fare insaporire il tutto e sfumare con il vino rosso, coprendo il tegame con un coperchio. Subito dopo l’evaporazione del vino, continuare la cottura a fuoco dolce. Cuocere per almeno 2 ore. SALSINA Filtrare la base di cottura con un colino, metterlo in una pentolina a riscaldare con una noce di burro, quando bolle aggiungere l’altro bicchiere di vino e lasciare bollire per farlo evaporare e restringere, poi sciogliere nella tazzina di brodo il cucchiaio di farina e versarlo nella pentola, si vedrà che il sughetto si addensa, alla fine se si vuole ottenere una salsina più chiara si può aggiungere un goccio di latte. Quando l’arrosto è ben freddo tagliarlo a fettine, poi prepararlo in un vassoio alternandolo alla salsina e tenerlo in caldo, nel forno, fino al momento di servire. IL RACCONTO LA GASTRONAUTA IL RACCONTO DI GIUSY, CUOCA DE LA KUMPANIA Sperimentare in cucina – e nella vita – a Giusy riesce in modo del tutto naturale. Quando Yasmina ha chiesto aiuto per preparare quintali di pesce, in occasione di una festa dedicata a suo fratello, lei non se lo è fatto ripetere due volte. È stata la sua prima volta in un campo e in una casa rom e anche la prima volta che ha provato orate, spigole e trote fritte. Entrambe le esperienze sono entrate a far parte del patrimonio personale di Giusy, che ha una memoria straordinaria e che lega indissolubilmente il ricordo di sapori, ricette, piatti, aromi, a quello di persone, luoghi, viaggi, incontri. L’incontro con le signore rom, vicine di casa e portatrici di mondi diversi, le ha dischiuso nuovi orizzonti culinari e una gamma di ingredienti sconosciuti. ù SCOPERTE IN CUCINA Grande lavoratrice e osservatrice paziente, dopo essersi ambientata nelle situazioni più varie, Giusy passa subito all’azione e si cimenta nella preparazione dei piatti più semplici a quelli più sofisticati con la gioia di averli scoperti e di riuscire a ripeterli. Così, la moussaka rom è stata un successo nella pasqua napoletana della sua famiglia così come gli spaghetti con il sugo di pesce spada arrotolati nelle melanzane hanno superato la prova in casa di parenti siciliani. Cucinare non è mai un gesto abitudinario o faticoso, che si tratti di preparare il piatto preferito della figlia tutte le settimane piuttosto che di inoltrarsi in territori gastronomici mai esplorati prima. LAVORARE IN ARMONIA Adesso insieme con le altre signore è anche meglio, la stanchezza non si sente e prevale la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro e di aver reso la gente contenta dopo una buona mangiata. Il suo ingrediente universale, il tocco magico essenziale per mantenere l’equilibrio nelle imprese della Kumpania, è l’armonia. PERIPEZIE Una domenica di caldo infernale, arriviamo con il furgone in una cucina di casa adibita a ristorante per necessità, dove da due giorni ci si alternava per un grosso catering di cento persone. Il ritardo era ai massimi storici: nel giro di un’ora bisognava finire di cucinare, caricare cibo, vettovaglie e signore, correre da Napoli a Portici, preparare la tavola e servire sorridenti. La fine di una promettente carriera appena avviata, ci sembrava certa. Mentre tutte urlavano contro tutte, Giusy imperturbabile e concentrata con il cappello bianco da cuoca sui riccioli, proseguiva la cottura di una proverbiale arista di maiale di svariati chili, su un fuoco talmente lento che quasi lo faceva apposta. Guardandola, ci siamo rasserenate all’istante. Aveva ragione, ormai non si poteva fare niente di più che cucinare al meglio delle nostre possibilità, il tempo non si poteva fermare, ma dilatare un po’ sì. RICORDI E TRADIZIONI Nemica dei cibi pronti in dieci minuti, che ritiene i maggiori responsabili della progressiva scomparsa della vera cucina napoletana, Giusy ha avuto come maestro suo padre, appassionato cuoco di famiglia che, se ci prendeva la mano, preparava panzarotti, palle di riso e pizze ripiene, dopo aver avviato il lentissimo ragù domenicale. Molti dei suoi famosi piatti sono scomparsi con lui, ma quando Giusy racconta di tutto quello che metteva nella minestra maritata natalizia, è impossibile controllare un fremito di piacere. -------------------------------------------------------------------------------- Leggi la ricetta della mussaka. Clicca qui! L'articolo Arista di Maiale proviene da Chikù.
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Pastiera Napoletana
INGREDIENTI DELLA FARCITURA DELLA PASTIERA Per preparare la Pastiera occorre: 1 barattolo di grano 100 gr. di latte 30 gr. di burro una buccia grattugiata di limone 700 gr. di ricotta 600 gr. di zucchero 5 uova intere più due tuorli un pizzico di cannella 1 fialetta di millefiori INGREDIENTI PER LA PASTA FROLLA Per la pasta frolla della Pastiera Napoletana occorrono: 500 grammi di farina 3 uova intere 200 gr. di zucchero 200 gr. di strutto PREPARAZIONE DEL RIPIENO DELLA PASTIERA Passare il grano con il passaverdura e metterlo in un tegame con il latte, il burro e una buccia grattata di limone. Far bollire e mescolare sul fuoco per 10 minuti finché diventa una crema. Lasciare raffreddare. In una terrina grande, frullare la ricotta, lo zucchero e le uova. Aggiungere un cucchiaio di vaniglia, un pizzico di cannella e una fiala di fiori d’arancio. Lavorare il tutto con le fruste fino a rendere sottile il corpo dell’impasto. Poi aggiungere una grattata di buccia di limone. Aggiungere il grano e lavorare ancora un poco. PREPARAZIONE DELLA PASTA FROLLA Preparare la pasta frolla disponendo la farina a fontana ed incorporare uova, zucchero e strutto. Formare una palla senza lavorarla troppo. Distenderla con il matterello e rivestire la teglia di 33 cm precedentemente imburrata foderando anche i bordi. Il residuo di pasta frolla deve essere conservato per formare le strisce di decorazione. FARCITURA Riempire con la crema la teglia rivestita e decorare con strisce di pasta frolla preparate come segue: stendere la pasta frolla con il matterello sopra un foglio di carta oleata. Con le forbici ritagliare strisce di circa due centimetri di larghezza e capovolgendo la carta delicatamente appoggiare sul composto premendo sui bordi della teglia per tagliarle a misura. INFORNARE… Infornare in forno precedentemente riscaldato a 180° e cuocere per circa un’ora finché non è raggiunto un colore ambrato. Spegnere il forno ed attendere che ‘’impasto si ritiri senza aprirlo. Al termine spolverare con zucchero a velo utilizzando un passino. LA STORIA DELLA PASTIERA NAPOLETANA La Pastiera è indiscutibilmente la regina della pasticceria napoletana. A Pasqua e nelle festività si sente il profumo di grano e millefiori dalle case e dalle pasticcerie. Questo dolce così ricco affonda le sue radici nel mito. Secondo la leggenda, la sirena Partenope approdò al Golfo di Napoli, da dove dava voce al suo canto melodioso e dolcissimo. Per ringraziare la Sirena Partenope, la popolazione le portava sette doni: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, simbolo di fertilità; il grano cotto nel latte, a simbolo della fusione di regno animale e vegetale; i fiori d’arancio profumo delle terre campane; le spezie, omaggio di tutti i popoli; e lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena. Partenope apprezzò così tanto questi doni che li mescolò creando la Pastiera Napoletana. Ma c’è anche un’altra leggenda! Pare che la Pastiera sia nata nel XVI secolo a San Gregorio Armeno. Nel convento di San Gregorio,una suora volle preparare un dolce che avesse in sé la simbologia cristiana unita alle spezie dell’Asia. E quindi unì le uova, la ricotta e il grano, associandovi aromi provenienti dall’Asia e l’essenza dei fiori d’arancio del giardino del convento. Non sappiamo quale sia la vera origine della Pastiera, ma sappiamo di certo che a Pasqua e a Natale il suo profumo è davvero inebriante. Leggi la ricetta della nostra Zeppola di San Giuseppe. Clicca qui! L'articolo Pastiera Napoletana proviene da Chikù.
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Rassegna di Primavera: Natura ed intercultura
> Ho imparato chenon sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni > ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare > tutti insieme, se solo lo volessimo veramente. > > > Greta Thunberg LA NUOVA RASSEGNA CULTURALE E GASTRONOMICA DI CHIKÙ Le piazze di tutto il mondo con i #FridayForFuture si stanno mobilitando. Bambine, bambini e giovani richiamano l’attenzione di tutto il mondo. E’ giunto il momento di svegliarsi dal sonno della ragione che ci induce al consumismo sfrenato e agli sprechi, di renderci tutti coscienti di quello che sta accadendo alla Terra. Greta lo ribadisce. Bisogna agire e bisogna farlo ora, tutti insieme. Quest’anno la Primavera giunge dopo un Inverno fatto di giornate particolarmente assolate, a cui hanno avuto seguito temporali con forti raffiche di vento, che hanno buttato giù alberi secolari. Cosa succede? E’ arrivato il momento di ascoltare in messaggio di Madre Terra e di prenderci realmente cura dell’ambiente per poter dare inizio ad una nuova Primavera. Vogliamo che questa sia veramente una Primavera di risveglio e di autocoscienza. SOSTENIBILITÀ E INTERCULTURA Chi rom e…chi no, La Kumpania e Chikù, da sempre attenti al tema della sostenibilità ambientale con la scelta di limitare al minimo l’uso della plastica e dell’usa e getta, inaugurano con la Primavera una nuova rassegna la cui protagonista è la Natura, senza tralasciare il tema cardine dell’operato quotidiano di questa rete: l’intercultura, l’educazione alle differenze con focus sulla cultura balcanica, per un mondo senza confini. I GIOVEDÌ DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE Vogliamo che sia una rassegna in cui le bambine ed i bambini abbiano uno spazio di espressione, di riflessione, di confronto, convivialità e sopratutto di gioco in uno spazio dedicato a loro e alle loro famiglie . Questo appuntamento è previsto di giovedì pomeriggio. MA ANCHE DEI GRANDI… Ma c’è spazio anche per gli adulti, sia con laboratori rivolti alle famiglie, che con uno spazio a loro dedicato in cui rilassarsi e perchè no, anche ballare e ascoltare musica d’autore durante le serate in cui gustare gli ottimi piatti preparati dalla cuoche di Chikù. -------------------------------------------------------------------------------- PROGRAMMA GIOVEDÌ 18 APRILE – GIOVEDÌ SANTO – ORE 17:00 LABORATORIO CREATIVO E INTERCULTURALE, CENA E CONCERTO DI DOLORES MELODIA. Laboratorio di pitture naturali su uova sode, come vuole la tradizione pasquale romanì. Le collaboratrici rom di Chikù ci guideranno in un laboratorio tra colori e narrazione. A seguire, alle ore 21:00, la tradizionale zuppa di cozze napoletana, con menù per bambini, e musica dal vivo con Dolores Melodia. Per entrambi gli eventi è necessaria la prenotazione GIOVEDÌ 2 MAGGIO ORE 18:00 I PITTURACCONTI Incontri di lettura e creatività per bambini ed adulti. GIOVEDÌ 16 MAGGIO ORE 18:00 I PITTURACCONTI Laboratorio di pitture naturali per bambini ed adulti. VENERDÌ 17 MAGGIO ORE 20:00 SERATA BALCANICA Cena italo balcanica e concerto di O’Rom. SABATO 25 MAGGIO ORE 10:30 SCAMPIA INCONTRA POMIGLIANO – CICLO PITTURACCONTI Laboratorio aperto di lettura per bambine e bambini con la libreria “Mio Nonno è Michelangelo”, special guest. Insieme, l’associazione chi rom e…chi no e la libreria “Mio Nonno è Michelngelo” condurranno i bambini e le bambine in un laboratorio di narrazione e arte. Il laboratorio si svolgerà in natura o da Chikù (in base alle previsioni meteo). Dopo, tutti a pranzo da Chikù, dove i piccoli potranno continuare a giocare negli spazi a loro dedicati, mentre gli adulti si rilasseranno gustando ottimi piatti. GIOVEDÌ 30 MAGGIO ORE 18:00 I PITTURACCONTI Laboratorio di pitture naturali per bambini ed adulti. VENERDÌ 31 MAGGIO ORE 20:00 SERATA DI MUSICA POPOLARE Cena e concerto di Massimo Ferrante -------------------------------------------------------------------------------- La rassegna si terrà da Chikù e in natura, nel meraviglioso parco pubblico di Scampia, se le condizioni climatiche lo consentiranno. Chikù è centro culturale e ristorante a Scampia. Spazio dove si fondono le anime di Chi rom e…chi no e de la Kumpania. Chi rom e…chi no è un’associazione che nasce nel 2002, progetta e realizza laboratori pedagogici per i minori, gli adolescenti, le donne, nelle scuole, nel campo rom, nei rioni e negli spazi pubblici di Scampia. L’obiettivo è attivare concreti processi di cittadinanza e partecipazione ai percorsi di emancipazione sociale, personale e collettiva, per la trasformazione positiva del territorio. La kumpania è l’impresa sociale nata dall’associazione Chi rom e…chi no, in cui la cucina è strumento di autodeterminazione e lotta alle discriminazioni etniche e sociali e luogo di sperimentazione di modelli di economia e produzione ecosostenibile. Chikù si trova a Scampia, in Largo della Cittadinanza Attiva. Per raggiungere Chikù, segui le indicazioni “Auditorium Scampia”. Per partecipare agli appuntamenti della rassegna, è necessaria la prenotazione. Info e contatti: info@chiku.it – 0810145681 L'articolo Rassegna di Primavera: Natura ed intercultura proviene da Chikù.
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Turismo Sociale a Scampia
E’ POSSIBILE PARLARE DI TURISMO IN PERIFERIA? IERI ERANO IN VISITA A SCAMPIA I RAGAZZI E LE RAGAZZE DELL’ITC BONELLI DI CUNEO. Li abbiamo accompagnati in un percorso di Turismo Sociale, alla scoperta della storia e delle associazioni del quartiere. Abbiamo attraversato Piazza Giovanni Paolo II, conosciuto la storia del giardino riqualificato da scuole e associazioni del Progetto Pangea. Poi siamo passati all’ArciScampia. Dopo il centro sportivo siamo andati al Parco Corto Maltese riqualificato dall’associazione I Pollici Verdi. Da lì, a due passi, la pasticceria del nostro quartiere: la Pasticceria del Sole, dove abbiamo fatto assaggiare i dolci della nostra tardizione. In fine da Chikù i piatti prelibati delle cuoche di Scampia. Abbiamo raccontato loro il percorso di Chi rom e…chi no, dalla Scola Jungla a Chikù. Abbiamo parlato loro di Arrevuoto, progetto teatrale che coinvolge centinaia di ragazze e ragazzi di tutta la città. Spesso ci domandiamo come sia possibile che si possa parlare di “turismo” a Scampia. Da un po’ abbiamo scelto di definire questa attività “Turismo Sociale”. Napoli vive un momento di grande ripresa del turismo. Questo però ha fatto sì che la città diventasse preda della gentrificazione e della turistificazione. In una fase in cui le città diventano come dei fast food, il turismo sociale di Scampia ci sembra davvero un’esperienza controcorrente. Scuole, associazioni, persone incuriosite dalla rivoluzionaria rete di Scampia, scelgono di venire a conoscerci. Scelgono di intraprendere con noi questa esperienza di turismo sociale. E’ davvero possibile che dalla Costiera Amalfitana, passando per Pompei, per il Lungomare Librato di Napoli, un turista scelga di fare tappa a Scampia? A quanto pare si! L'articolo Turismo Sociale a Scampia proviene da Chikù.
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Zeppole di San Giuseppe
INGREDIENTI PER 4 ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE AL FORNO 4 uova 150 g di farina 00 50 gr di burro 1 pizzico di sale 250 g d’acqua INGREDIENTI PER LA CREMA PASTICCERA PER LE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE 200 g latte intero 75 g di zucchero 25 g di amido di mais 50 g di panna fresca 2 tuorli d’uovo Una bacca di vaniglia Ed infine: amarene e zucchero a velo. PROCEDIMENTO PER LE CHOUX DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE Per preparare le Zeppole di San Giuseppe bisogna innanzitutto preparare le choux. Porre in un pentolino burro a pezzetti e acqua, appena giunto alla fusione, appena inizia a bollire, aggiungere la farina setacciata. Mescolare con una cucchiarella fino a far addensare il composto. Continuare a mescolare fino a quando il composto diventa compatto e si stacca dal fondo. Lasciar raffreddare il composto in una ciotola. Nel frattempo battere le uova ed aggiungerle al composto con un pizzico di sale. Mescolare vino a quando non ci saranno più grumi. Versare in una sac à poche con beccuccio a stella. Accendere il forno a 200° in modalità ventilata. Porre su una teglia da forno della carta forno. Spremere la sac à poche sulla teglia in modo da formare dei cerchi. Infornare per 25 minuti. PER LA CREMA PASTICCERA DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE Mentre si lasciano raffreddare le zeppole, preparare la crema pasticcera per le Zeppole di San Giuseppe. In un pentolino, scaldare il latte, la panna e la bacca di vaniglia. Nel frattempo in una ciotola, battere uova e zucchero, aggiungere amido di mais. Togliere la bacca di vaniglia dal pentolino e versare il composto della ciotola. Cuocere a fuoco lento e girare con una frusta fino ad addensamento. Quando la crema si sarà raffreddata, versare nella sac à poche e decorare le Zeppole di San Giuseppe. Prima crema, poi amarena ed infine zucchero a velo. IL RACCONTO UNA GOCCIA DI AMMONIACA IL RACCONTO DI AMALIA, CUOCA DE LA KUMPANIA La sua passione sono i dolci e la loro decorazione. I piatti forti, sono quelli legati alle feste, perché le cose preparate in casa portano buon augurio. Le piace utilizzare spezie che sembrano quasi magiche, poco conosciute e difficilmente accostabili alla cucina: un pizzico di bicarbonato, una goccia di ammoniaca, fiori di arancio e aroma di pisto ed ecco roccocò, pastiere e caprese, con il rum e le nocciole crea torroni e salami di cioccolata di cui sono ghiotti tutti. L’AUTONOMIA Amalia è tra quelle che ci tengono di più alla propria autonomia, lo testimonia la sua macchina e la possibilità conseguente di fare la spesa da sola o di mettere a disposizione la sua cucina nei frequenti casi di emergenza. Si dedica all’organizzazione, al menù, alla spesa, ha un ottimo fiuto per gli affari, spesso ha individuato spazi e potenziali clienti. Sempre scettica, in realtà più per mantenere il ruolo critico della contestatrice che per convinzione: i piatti rom costano più di quelli napoletani e tutte le volte fa una lunga contrattazione per limitare la spesa da fare, però poi i bignè di pan di spagna farciti di crema alla jagoda se li mangia pure lei. SI VA A TORRE DEL GRECO Ama viaggiare ma non nel camper scuola di Slobodan lo zoppo, che ci accompagna nelle trasferte a Torre del Greco, non perché abbia qualcosa contro di lui, ma a causa del vibrante e continuo tuculiamiento a cui veniamo sottoposte e della paura che le scosse possano aprire le porte in movimento. Ci recavamo a Torre del Greco dopo aver conseguito “l’attestato di formazione per addetti alla manipolazione e somministrazione di cibi e bevande” e dopo aver sperimentato le cucine più improbabili dell’hinterland scampiota. Lì ci accoglieva l’albergo Holiday per metterci alla prova in una cucina professionale sotto la guida di uno chef. UNA BRIGATA SPECIALE Arrivavamo carichi di bambini e di meraviglia. Incredule nel vedere una cella frigorifero grande quanto un salotto, una friggitrice a sei cestelli, forni e lavastoviglie industriali tutti per noi e il fatidico abbattitore, che abbiamo scoperto essere di fondamentale importanza per il lavoro dei ristoratori. Anche i torresi erano increduli nel vedere scendere da un camper scuola 10 donne con i grembiuli ed i cappelli da chef, con l’eclettico zoppo Slobodan, che da autista si trasformava in assaggiatore, moderatore e fotografo. La cosa più difficile era tenere a bada le voglie di Nina da poco incinta e il piccolo Denis il mesciato, che era diventato rosso perché si era buttato la birra in testa ad una festa al campo. “SEMBRANO ZINGARELLE” Durante la formazione con le donne abbiamo messo a disposizione uno spazio per i bambini, con giochi, colori e libri per tutti. Ma a Torre del Greco preferivamo fare delle passeggiate, ci conoscevano tutti, il circoletto degli anziani che dispensava caramelle e complimenti, i cani del porticciolo. Un giorno Anna uscì con Ginevra e Gessica, figlia e nipote di Yasmina, le bambine erano tutte contente perché quando si partiva per Torre si vestivano a festa, con i codini, i fiocchi, le gonne a volant bianchi e rosa. Il signore del circolo che ci aspettava per dare caramelle, disse ad Anna con tono affettuoso “come so’ belle signora queste vostre figlie, sembrano due zingarelle”. Le bambine un po’ accigliate lo guardarono con sospetto aprendosi poi in un sorriso complice. E forse è anche grazie a tutto questo che Amalia è riuscita a rompere i suoi rigidi schemi. Ti è piaciuta la storia di Amalia? E la ricetta delle Zeppole di San Giuseppe? Consulta le altre ricette di Chikù. Clicca qui! L'articolo Zeppole di San Giuseppe proviene da Chikù.
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Torte Rustiche
INGREDIENTI PER L’IMPASTO: 1 kg di farina ½ kg di burro 100 g zucchero 3 uova Un pizzico di sale 100 g di Parmigiano Acqua INGREDIENTI PER L’IMBOTTITURA 700 g ricotta 4 uova a scelta spinaci, prosciutto, affettati vari, 100 g Parmigiano 500 g Fiordilatte Pepe Sale PREPARAZIONE Preparare l’impasto senza maneggiarlo troppo, lasciarlo riposare in frigorifero per 10 minuti. Preparare l’imbottitura a scelta: spinaci e ricotta, prosciutto o altri affettati e fiordilatte. Imburrare una teglia e mettere uno strato di pasta, poi riempire con l’imbottitura, poi coprire con un altro strato di pasta. Mettere in forno pre-riscaldato a 180° – 200° per 30 minuti circa. IL RACCONTO RADIO KUMPANIA IL RACCONTO DI SUSY, CUOCA DE LA KUMPANIA Susy è sempre sorridente e non si lamenta mai. Solo una volta prima di accettare un lavoro senza nemmeno pensarci, ci ha tenuto a definire bene chi c’era e chi non c’era. Era già capitato che non tutte avessero rispettato l’impegno preso e questo significa far ricadere sulle altre la maggior parte del carico e delle responsabilità, anche in termini emotivi. FARE BELLA FIGURA Fare una bella figura non è sempre scontato, soprattutto se si tratta di sperimentare piatti nuovi in grandi quantità, e scolare dieci chili di pasta, in una cucina arrangiata, non è uno scherzo. Quattro braccia, un pentolone da fumetto, grandi bacinelle di plastica sottoposte a tripli lavaggi e controlli scrupolosi, balconi aperti per la nuvola di vapore prossima a sprigionarsi, clamore e strepiti, gli occhi celesti ridenti di Susy danno il via, i rigatoni scivolano fragorosamente e, a mano a mano che lo riempiono, vengono portati dallo scolapasta alla teglia dove si uniranno agli altri ingredienti. UN PERCORSO FAMILIARE Il sabato sera, dopo due giorni di lavoro continuo in cui abbiamo colonizzato un centro di aggregazione territoriale – con stoviglie, verdure, pacchi di pasta, litri di latte, risate, spezie, mattarelli – si sono presentati a scaglioni tutti gli uomini, per un rapido saluto, una pausa sigaretta, comunicazioni di servizio sui figli e anche per constatare con i propri occhi il fervido clima dell’opera collettiva messo in piedi dalle loro donne. Il percorso è diventato familiare per forza, tutte hanno avuto appoggio in un modo o nell’altro dai propri compagni. IL PRIMO SPOT Susy è giovane e ha le figlie grandi, dopo aver passato anni a prendersi cura di loro da piccole, adesso sta vivendo una nuova adolescenza e ha il tempo di vivere l’amore con il marito con più intensità e prendersi più cura di sé. Grazie soprattutto alla sua voce suadente è stato realizzato il primo spot radio di promozione in italiano e in romanes: “Venite in piazza alla Pes, il mercatino con i prodotti freschi, bancarelle, i giochi, musiche, incontri, dài andiamo che è bello, divertiamoci c’è anche la Kumpania, venite venite!”. PICCOLE COSE IMPORTANTI Anche questi momenti fanno parte del tempo da dedicare a sé, l’intero percorso è percepito come una trasformazione che può coinvolgere molti piani della vita. A casa poi sono contenti quando fa la brioche rustica e riesce a portare qualche litro di buon vino per il marito, e con il piccolo contributo ricevuto a fine lavoro a differenza delle altre che pagheranno il calcetto o i panni per i figli, lei acquisterà una nuova trapunta matrimoniale. AL LAVORO! Susy e le altre, in una scena che si ripeterà nel tempo e in vari spazi, allestiscono il banchetto, attente a sistemare con cura tovaglie, rami di fiori, cestini di pane, vassoi di frutta, lei è talmente bella e brava nelle pubbliche relazioni che è tra quelle scelte sempre per stare dietro il banchetto, anche se di tanto in tanto si fuma una sigaretta di nascosto. Centoventi persone da tutta Italia, stanchi al termine di un lungo viaggio, laboratori in piazza con i bambini, convegni, incontro con un quartiere vastissimo da percorrere e con molto da scoprire, attendono trepidanti le delizie preparate dalle signore della Kumpania. Alla fine della serata, tutti sazi, Susy prepara un pacchettino con piccoli assaggi prelibati da portare al suo compagno. L'articolo Torte Rustiche proviene da Chikù.
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