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XIX Movimento | Zampette Rosse – Tutti pazzi per il cinema
NOTE DI REGIA Quest’anno abbiamo deciso di lavorare sulla questione cinematografica, come questione sociale e non solo artistica, visto che la nostra città è così ampiamente rappresentata nel cinema e nella tv contemporanei. Con le serie e i film che ormai da anni si girano dappertutto sul territorio napoletano, per i ragazzi e le ragazze il cinema sembra rappresentare una possibilità di carriera o semplicemente un sogno da coronare. Le ricerche di casting giovanile a progetti come il nostro sono ricorrenti, a volte opportuniste, e se da una parte non vogliamo cedere a un meccanismo adulatorio per gli adolescenti, dall’altra comprendiamo anche il desiderio dei nostri ragazzi di fare un’apparizione sullo schermo. Per creare degli anticorpi, o meglio quella fatidica soglia critica che permette di navigare in certi mari senza cedere alle sirene delle tentazioni o allo sfruttamento, abbiamo affidato ad uno spettacolo delle riflessioni da parte dei nostri attori che offriranno al pubblico. Quale migliore fiaba che quella di Pinocchio per raccontare un’iniziazione alla vita e alle bugie? Una fiaba che abbiamo completamente rivisitato, mettendo come protagonista una Pulcinella (una ragazza, visto che il suo nome termina in “a”) che dal teatro di Arrevuoto vorrebbe passare al cinema, ipnotizzata dalle immagini del grande schermo. Ed ecco a voi con questi ingredienti il nostro spettacolo “Zampette Rosse – Tutti pazzi per il cinema”, una riflessione sull’industria culturale che è necessario fare proprio con i più giovani, un’avventura fantastica del reale, come è tradizione dei nostri spettacoli. Un gioco per i ragazzi e le ragazze di Arrevuoto, molto più serio nel giocarsi di tanta seria superficialità culturale condotta dagli adulti. ARREVUOTO 2025 – XIX MOVIMENTO | ZAMPETTE ROSSE (TUTTI PAZZI PER IL CINEMA) cura del progetto e drammaturgia Maurizio Braucci da un’idea di Roberta Carlotto regia di Sharon Amato, Alessandra Asuni, Fabiana Fazio, Christian Giroso, Emanuele Valenti assistente alla drammaturgia Fabrizio Nardi musiche a cura di Antonella Monetti in collaborazione con gli allievi della Scuola Musicisti Associati diretti da Antonio Barberio spazio scenico e luci Raffaele Di Florio videoproiezioni Alessandro Papa costumi Violetta Di Costanzo e Nunzia Russo guide Sara Caiazzo, Sara Gentile, Patrizia De Siervo, Lisa Imperatore, Luigi Palumbo, Claudia Zancaglione foto di scena Stefano Cardone coordinamento pedagogico a cura di chi rom e…chi no: Biagio Di Bennardo, Emma Ferulano, Giovanna Mauriello, Barbara Pierro segretaria di produzione Ilaria Ceci produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale in collaborazione con Chi rom e chi no, Centro Educativo Stelle sulla Terra, I.C. Casanova Costantinopoli, L’Orsa Maggiore, I.C. Madonna Assunta con il contributo della Comunità Evangelica Luterana di Napoli TUTT* GLI ATTORI, LE ATTRICI E I MUSICISTI IN SCENA: ISTITUTO COMPRENSIVO CASANOVA COSTANTINOPOLI BALZANO GAIA LUCE – BRUNO IMMACOLATA – CALOGERO ARIANNA – CECERE GIORGIA – D’ERRICO REBECCA – D’IORIO NAIMA – DE GOYZUETA AGATA – DE ROSA LUDOVICA – DEHIWALAGE NIKLAS – SHANAKA COSTHA – FAZZINI PIETRO – LO BASCIO DENISE – MAGLIA MARIO – MONTELLA GIULIA – NUNZIANTE MARTA – PALUMBO VITTORIA – RAJOLA PESCARINI MATILDE – TINNIRELLO ALESSANDRO – UZZI MARTA – MATANIA FIAMMA – CHI ROM E…CHI NO – ALEXSIC ALESSANDRA ALTERA FRANCO BELMONTE MARTINA BENFENATI MARIO BERISA DAVIDE CANDIDA CIRO CONTI MARIA DE MARCO BIANCA MARIA DI BENNARDO RUBEN DI DONATO ENRICO DURIC GIULIA EMANUELA ELDA FARACO GIUSEPPE FARACO NOEMI JAYAMANNA ISHAN FEDERICO LANCIATO GIUSEPPE MOLINARO ACHILLE MUOIO GUGLIELMO MUSTO FRANCESCO MUTO GENNARO NAPOLI ELDA EMANUELA NICOLIC CRISTIAN PERNA AURORA REALE FATIMA REALE CONCETTA SIGNORIELLO CARMEN SPAGNOLI SAMUELE SPAMPINATO MARIA ROSARIA STANGANELLA SHARON VESPE JUDITTA VESPE MARIO VESPE SARA VOLLERO ROMEO CENTRO EDUCATIVO STELLE SULLA TERRA BORRIELLO EMANUELE BOTTI PASQUALE FERNANDO CHIARA FERRIGNO GIUSEPPE GALLO NICOLA GRECO RAFFAELE LANZINI CIRO MARSIGLIO ANTONIO MOROZOV KIRILL OTTAIANO MORENA PADOLINI SALVATORE PALMIERI FEDERICA RAMUTHUGE SHAROSH RAMUTHUGE SHEWON RIZZO AURORA TARANTINO FRANCESCO TASSERO GAETANO VERDICCHIO CLELIA L’ ORSA MAGGIORE COOPERATIVA SOCIALE ADAMO FRANCESCO BIFOLCO MARIA FERRARA CHRISTIAN FERRARA MARIAFRANCESCA MINOPOLI ANTONINO MORRONE CARMINE PERILLO CIRO PICONE ANGELA SALOMONE ANDREA SEPE DAVIDE TRIBUTO TERESA TROMBETTA MARIAFRANCESCA ZHANG ERRICO ISTITUTO COMPRENSIVO MADONNA ASSUNTA COCCIARDO NUNZIA – DEL PRETE ANGIOLA – GALIZIA TERESA – MAIMONE SOFIA – MANCINI PIETRO – MARINO GIULIA – PERRONE NINA – PILATO ELENA – PILATO GABRIELE – PISANO LORENZO – SCALELLA ALESSIA – SCOGNAMIGLIO MANUEL – SCOTTO DI CARLO LORENZO – SCOTTO DI CARLO ROBERTO MUSICISTI ASSOCIATI BORRIELLO FEDERICO – BOTTE GIULIA – CUOMO JOSEF – D’ONOFRIO MARIO – LANCIATO GIUSEPPE – PEPE ANTONIO – VANNUCCHI ILARIA L'articolo XIX Movimento | Zampette Rosse – Tutti pazzi per il cinema proviene da Arrevuoto.org.
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Arrevuoto diventa maggiorenne!
Per noi questo è un anno veramente speciale. Siamo felici di annunciare che sono iniziati i laboratori di Arrevuoto 18° Movimento. I primi a partire sono stati il gruppo chi rom e…chi no negli spazi di Chikù a Scampia, con il regista Emanuele Valenti e il gruppo Stelle sulla Terra, nel Giardino Liberato a Materdei con il regista Pino Carbone, insieme alle guide pedagogiche e le guide teatrali. Seguono la coop Orsa Maggiore al Rione Traiano con Fabiana Fazio e la IC Madonna Assunta di Bagnoli con Alessandra Asuni. Lo spettacolo debutta al Teatro San Ferdinando nei giorni 24 e 25 maggio 2024. L'articolo Arrevuoto diventa maggiorenne! proviene da Arrevuoto.org.
Rassegna stampa
Lettere dal respiro profondo – Arrevuoto 2019/2020
Il progetto Arrevuoto di teatro e pedagogia, prodotto dal Teatro di Napoli come altre attività culturali, quest’anno non si è potuto concludere a causa del lockdown. I ragazzi e le ragazze che avrebbero dovuto portare in scena “La pazza di Chaillot” di Jean Giraudoux si sono invece cimentati nella costruzione di un video collettivo sul tema del respiro e della natura, elementi vitali che il nostro sistema economico ha messo gravemente in pericolo. Ne è nato “Lettere dal respiro profondo” un insieme di riflessioni di adolescenti su quanto accadeva intorno a loro a causa del Covid-19 mentre si era in piena pandemia. Siamo stati abituati in questi mesi alle parole degli esperti e dei politici, è necessario ascoltare anche gli adolescenti perché dalla loro consapevolezza e dai loro suggerimenti può nascere una nuova visione del mondo. Oggi più che mai necessaria. L'articolo Lettere dal respiro profondo – Arrevuoto 2019/2020 proviene da Arrevuoto.org.
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La caccia allo Snark
APPUNTI DI MESSA IN SCENA di Maurizio Braucci AL MUSEO MADRE IL 26 – 27 – 28 GIUGNO ALLE 19.00 Meno noto in Italia de Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie -(1865) il poema in rima di Lewis Caroll, al secolo Charles Lutwidge Dodgson, “La caccia allo Snark” (1876) è stato raramente adattato per il teatro se non in forma di reading musicale. UN GESTO DI CORAGGIO Farne una messa in scena, da parte nostra è stato, se permettete, un gesto di coraggio (e qualcuno dirà pure di incoscienza). Quello dello Snark ci è sembrato il testo più coerente con l’incoerenza della condizione giovanile oggi. Ma andiamo per ordine. Lo spettacolo nasce su richiesta del Museo Madre all’associazione Arrevuoto di realizzare un progetto teatrale con degli adolescenti a partire dal territorio circostante. Da tale mandato abbiamo formato un gruppo di cinque artisti, quindi è stato indetto un casting da cui abbiamo selezionato 30 tra ragazzi e ragazze non professionisti ma con un certo talento per le arti sceniche e musicali. I laboratori sono iniziati in una sala del museo a febbraio scorso, esplorando, addentrandoci e infine precipitando in un poema straordinario e misterioso quale è quello dello Snark, che speriamo di saper restituire al pubblico in tutto il suo oscuro e fulgido splendore. La traduzione adottata è quella di Roberto Sanesi, perché ci è sembrata la più fedele nel tradimento inevitabile di un poema che avanza in originale con strofe di quattro versi, divenuti cinque in italiano, e dove la rima alternata si perde e si ritrova di continuo. Per il traduttore è stato impossibile seguire fedelmente i giochi di parole, le combinazioni matematiche e geometriche o gli acrostici di una lingua geniale e complessa come quella che Carroll ha insufflato nel suo poema, ma Sanesi ha fatto il meglio che si può per consentire anche al pubblico italiano di leggere la fantasmagorica avventura della caccia allo Snark, una caccia divisa in 8 spasimi (fits) strepitosi. UN POEMA NONSENSE Come chiarisce lo stesso Carroll nell’introduzione, si tratta di un poema apparentemente “nonsense” scritto allo scopo di provare che l’insensato non è altro che una convivenza tra più e opposti sensi (polisemia) infilati dall’autore nel corso del testo e specie in alcune parole, a partire dal termine Snark. LO SNARK Lo Snark è un animale misterioso ottenuto dalla fusione di Snake (serpente) e Shark (squalo) e forse anche con l’aiuto di Snail (lumaca). Questa è solo la prima di una serie di parole-baule inventate dall’autore. Queste, oltre a creare mondi o creature fantastiche, possono a volte servire a risolvere situazione dilemmatiche o troppo complicate, grazie al fatto di contenere dei significati tra loro contraddittori. Con le parole-baule si può trovare una soluzione salvifica a domande grattacapo come “Mare o monti?” rispondendo ad esempio “Maronti!”. L’AVVENTURA DI UNA CIURMA Sulla falsariga di un poema eroicomico, Carroll costruisce l’avventura di un’improbabile ciurma alla caccia dello Snark, ma i controsensi, le contraddizioni e le opposizioni “di” e “tra” i vari membri dell’equipaggio – un capitano che sa poco e nulla di navigazione, un castoro che deve guardarsi le spalle dal macellaio di bordo, un cuoco che non ricorda nemmeno il proprio nome etc..- trasformano questa caccia in un viaggio interiore verso il senso, nonsenso, polisenso della vita, attraverso il confronto con quella che Wittgenstein definì come l’unico evento che non appartiene alla vita, l’unico evento che non è possibile vivere: la morte. IL MISTERO Nella nostra ricerca di questi mesi, siamo incappati nell’ipotesi che Il mistero di cosa sia in realtà uno Snark è intuibile in quell’ombra scura, ma allo stesso tempo lucente, che appunto perché si trova al di fuori della vita dà senso (o meglio più sensi) alla vita, qualcosa da cui siamo terrorizzati ma allo stesso tempo affascinati perché di tutti i misteri, di tutti gli enigmi è quello che ci dà più filo da torcere. Lo Snark, così inteso, aleggia in qualsivoglia impresa o avventura umana, terrorizza, inquieta ma allo stesso tempo stimola e attrae come fa ogni pericolo, anzi di ogni pericolo e di ogni paura esso è il padre e la madre (tanto che negli anni ‘50 fu chiamato Snark un missile americano). L’ADOLESCENZA Per tale ragione, pur portando fedelmente in scena gran parte del poema, lo abbiamo reso secondo le forme reali della contemporaneità e a misura di quella adolescenza che, prima che nostro, è stato un tema fondamentale di Lewis Carroll. Questa età verde, dove abbondano il rischio e l’avventura, è una condizione molto frequentata dallo Snark, spesso i più giovani si espongono ad esserne assaliti mentre sono intenti a esplorare nuove emozioni e a misurarsi e a confrontarsi con un mondo per loro tutto nuovo, finendo così per essere rapiti per sempre, o magari solo graffiati, da quel mostro di bellezza, quel bellostro, che la loro temerarietà ha attirato o che essi semplicemente hanno dimenticato di evitare. Per tale ragione, nella nostra caccia allo Snark abbiamo riportato i casi più recenti di giovani scomparsi accidentalmente, soffiati via dallo Snark per pura crudeltà o per punirli della loro avventatezza, casi tragici o drammatici che hanno sconcertato noi tutti e ci hanno fatto porre domande sul senso della vita. Casi che sono diventati per noi “opere dello Snark” e che quindi motivano il nostro equipaggio di giovani attori a cercare vendetta sulla scena per tanta crudeltà. IL SOPRANNATURALE Ma non solo di queste cose è però fatto uno Snark, altrimenti non sarebbe oggetto di cacce avventurose, evidentemente qualcosa di prezioso riveste il suo corpo ed emana dalla luce dei suoi occhi (se avrà mai degli occhi!). Qualcosa di fantastico che attiva l’ambizione di molti di noi e che trastulla il nostro desiderio di meraviglia: stiamo parlando del miracoloso, del leggendario, del soprannaturale. Forse per questo Jack London chiamò Snark l’innovativa nave che si fece costruire e su cui navigò nell’Oceano Pacifico, forse per questo a un albero messicano è stato dato il nome di “Boojum”, una tipologia di Snark estremamente rara e che è diventata fondamentale nella nostra messa in scena. Infatti è nei sogni dell’adolescenza che vedrete avvolto il nostro spettacolo, che in verità fatichiamo a definire spettacolo poiché ha ancora a che fare con uno studio, con degli appunti, tanto che sarebbe meglio chiamarlo “spettudio” o “appuntacolo”. Altre info sullo spettacolo: clicca qui! Quando nasce Arrevuoto al Madre? Leggi l’articolo: clicca qui! L'articolo La caccia allo Snark proviene da Arrevuoto.org.
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